Amatori Tradate 52 – Rugby Parabiago 0
Vorrei scheggiare il volto imperturbabile del cielo con una bestemmia, la rabbia è dovuta ovviamente al risultato finale della partita che ci ha visti impegnati contro la squadra di Tradate.
Mi si potrà obbiettare che tutti dalla tribuna sono campioni ma, il rugby mostrato ieri era solamente un sottoprodotto del rugby che solitamente sappiamo mettere in pratica.
Mi si potrà inoltre obbiettare che gli avversari sia in mischia che nei tre-quarti hanno espresso un gioco migliore conquistando palloni in mischia, in touche e riciclandoli ai compagni sempre presenti in sostegno.
Non possiamo però trovare alcuna scusa sul fatto di non essere stati in grado di opporre una benché minima difesa, di non essere stati in grado di sbloccare il punteggio rimasto impietosamente sullo zero e di non aver avuto quel sano istinto omicida-suicida che abbiamo dimostrato in situazioni ben più complicate.
Dobbiamo scegliere … la riscossa o la disfatta … l’avanzare o il retrocedere … travolgere o essere travolti.
Dobbiamo trovare l’orgoglio di azzannare con ferocia primordiale la vita per berne dalla carotide la linfa vitale… ciò vale sia per il rugby che per tutti i campi della vita … nessuno regala niente … e solitamente chi regala pretende qualche cosa in cambio.
Dobbiamo stringerci, senza retorica, ognuno al proprio compagno … ognuno deve avere fiducia in se stesso per trasmetterne a chi gli sta a fianco, dobbiamo essere generosi tra di noi … al contrario chi ci affronta deve tremare, scansarsi o inchinarsi.
Vincere o perdere è solo un dettaglio da niente … l’orgoglio e la voglia di sfidare gli avversari devono spronarci a non piegare la schiena di fronte a niente e nessuno … se si cede dobbiamo trovare la prontezza di riorganizzarci e tornare ad agire come un solo uomo.
Scusate per lo sfogo ma mai come questa volta voglio gridare “Ad maiora Parabiago!!!, ad maiora!!!”.