Rugby.
Forse tutti sanno che è uno sport, i più esperti sanno che è uno sport impegnativo e di contatto, e se tra noi c’è qualcuno che l’ha provato, sa che è inesatto limitarci a definirlo semplicemente sport. Perché nel rugby non si allenano solamente i muscoli e sicuramente il cervello, vista la complessità del gioco, nel rugby la parte che risulta maggiormente coinvolta è l’anima. L’anima come sede di tutto l’ amore e la passione che un individuo può provare. Quando amiamo qualcosa alla follia non diciamo forse – mi ha rubato l’anima?
Ecco oggi parleremo di questo e soprattutto della passione, di quanta passione serve per un amore complesso, diverso dalle storie a cui siamo abituati. Che forse non tutti sanno che esiste, ma credetemi è forte, unico e bellissimo, perché è l’amore tra una ragazza, tra una donna ed il rugby. L’incontro tra forza e grazia.
E sono qui a raccontarvi la loro, la nostra storia, la storia di molte donne fantastiche.
Ci chiamano Galline, perché il logo della nostra società è un galletto con una storia importante alle spalle, non dubitate però che non siamo portate a fare un pollaio! Nate solo 5 anni fa sono ora un’importante realtà, che vuole e può crescere. Un piccolo gruppetto di neofite, che si trova la sera e inizia a conoscere questo pallone dispettoso che metà delle volte fa quello che vuole. Lavorando duramente con molta pazienza il gruppo aumenta e si inizia a capire come muoversi tutte insieme su un campo da gioco. Il primo anno trascorre con allenamenti improvvisati con ex giocatori che si inteneriscono e vogliono donarci la loro visione di gioco. Esiste un campionato, ma ce la faremo?
La società crede in noi, proviamoci, nell’ottobre 2010 arriva l’iscrizione al primo campionato. Le squadre veterane che vi giocano non ci perdonano la nostra inesperienza. Il terreno di gioco è davvero difficile, ma noi siamo lì per giocare, divertirci, imparare e stare insieme, nessun obbiettivo. Festeggiamo ogni nostro piccolo successo, la prima partita i primi punti, il primo pareggio. Perché finalmente nel mondo al tuo fianco c’è una persona abbastanza pazza da credere nelle stesse cose in cui credi tu. Ragazze e donne che come te, che amano chiudere le loro vite e tutti i loro problemi, dimenticarsi che il mondo è fatto di regole di ruoli e gerarchie. Tanto quando oltrepassi la porta rossa del centro sportivo rimane chiuso fuori. Le regole al campo sono diverse, posso anche dimenticarmi il mio aspetto fisico, abbandono i vestiti del lavoro, indosso pantaloncini e maglietta, non fa niente se sono all’ultimo grido o logori, sporchi o puliti non ha alcuna importanza. Quello che conta è esserci lì per passare la palla alla tua compagna, sostenerla durante la fase di gioco – ok andiamo, sono con te – e insieme costruire qualcosa.
Il primo campionato si conclude, come il secondo, il terzo e da poco il quarto. Fin dal primo anno lo spirito di squadra e la voglia di fare è tanta, perché la vontà di più spiriti messi insieme lo rende più facile rispetto alle mille battaglie che ognuna di noi combatte fuori. Una volontà che viene premiata fin dal primo anno con l’accesso alla fase finale di Coppa Italia, che prevede lo scontro con tutte le migliori squadre italiane che hanno accesso alla fase finale del torneo, dopo aver superato i gironi regionali. Iniziamo con un 4° posto regionale e un 12° posto nazionale per il primo anno per arrivare all’anno appena trascorso ad un 1° posto regionale e a un 7° posto nazionale.
I risultati ci sono ed anche i numeri, ma questi dettagli lasciamoli ai tecnici. Quello che conta è come nel corso degli anni la forza e la determinazione, l’amore di ogni ragazza che si sia avvicinata abbia contribuito a scrivere questi successi. Come ognuna abbia contribuito a rendere possibile e sulla via della certezza questa realtà. Come i valori che abbiamo imparato sul campo rappresentino oggi degli amuleti preziosi da usare nella vita, per affrontare le difficoltà. Come la realtà della squadra rappresenti un porto sicuro presso cui approdare nei momenti di difficoltà ricordando tempi migliori e abbracciando la sicurezza di quanto si è costruito insieme.
Come questo mondo, nascosto durante la nostra infanzia, possa far la differenza di tante bambine ed adolescenti, che possano imparare ad amarsi e valorizzarsi per quello che sono a prescindere dai canoni imposti dalla società. Di come un domani come mamme vogliamo che questo mondo sia una possibilità accessibile per le nostre bambine.
Perché tutti sappiamo che l’Universo donna così complesso spesso è vittima di stereotipi ormai antiquati che non rispecchiano le aspirazioni e le inclinazioni delle donne moderne.
Vi salutiamo con l’augurio che questi nostri piccoli, grandi valori possano raggiungere anche le vostre vite, che anche voi possiate essere messaggere di cambiamenti, di scelte forti, con voci che vanno fuori dal coro e contribuiscano a creare un ‘universo donna’ migliore.