Non vogliatecene se oggi partiremo da una citazione canoro-calcistica che pesca nel più classico, ma sempre inossidabile, repertorio di De Gregori: “Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore. Un giocatore lo vedi dal coraggio dall’altruismo e dalla fantasia“.
E ci vuole coraggio per guidare una squadra ma, ancora di più, ci vuole coraggio per partire da se stessi per fare una critica costruttiva che possa essere utile per la squadra. Questo è quello che fa un Coach, questo è quello che ha fatto Massimo Mamo, all’indomani della partita disputata tra l’AS Rugby Milano e il Rugby Parabiago 1948:
“Quando prendi 40, 50 e più punti puoi non rilasciare dichiarazioni, fare finta di nulla e che vada nel dimenticatoio, oppure puoi metterci la faccia e assumerti le tue responsabilità. Rispetto a domenica il primo responsabile sono io, perché onestamente la settimana della partita con Milano è stata preparata ma probabilmente alcuni concetti che volevo far passare non sono stati fatti passare bene e i ragazzi a un certo punto in campo si sono persi… ed è inutile cercare alibi, in generale, su infortuni, arbitri, meteo ecc. È giusto fare delle analisi oggettive e determinare quali sono le problematiche. La comunicazione di quello che vorrei che i ragazzi facessero probabilmente non è precisa“.
Severo e consapevole ma, ne siamo certi, che il messaggio questa volta sia arrivato forte e chiaro e che sarà di esempio e di sprone ai nostri atleti… e non solo.
A onor del vero, dobbiamo aggiungere che nel primo tempo si sono viste anche buone dinamiche in campo, mentre nel secondo tempo la squadra si è slegata e il Milano è stato bravo a “punirci” ogni volta che è entrato nei nostri 22 metri. Ma i giocatori si giudicano dal coraggio, dicevamo, e quindi #AléPara: ci aspettano ancora tante partite per giocare con “altruismo e fantasia”, ma soprattutto con determinazione.