Appena il tempo di godersi la gioia del felice epilogo della stagione 2016/17 (ndr: quarto posto nazionale in Coppa Italia) e la macchina organizzativa della prossima stagione si è già messa in moto.
Lo staff è stato definito con Nicole Ferrari nel ruolo di Team Manager tuttofare, Andrea Marcandalli e Cristian Agresta a seguire le ragazze più grandi della Seniores e Moreno Cova a seguire le piccole delle Juniores (U14 e U16). Ci siamo trovati una sera e abbiamo scambiato qualche parola loro. Iniziamo con Nicole.
D: “Ciao Nicole. Allora, cosa bolle in pentola per l’anno prossimo?”
R: “Shhh… non possiamo dirlo!”
D: “Dai, dai, nemmeno qualche indiscrezione?”
R: “E va bene! Ma solo perché siete voi.
Allora, ne abbiamo per ogni. Partiamo dal punto di vista societario: sicuramente abbiamo intenzione di confermare il tutoraggio con il Rugby Monza per permettere alle più meritevoli e volenterose di avere la possibilità di approdare alla Serie A; accanto a questo accordo abbiamo intenzione di crearne altri. A livello societario, quindi per tutte le categorie, ci sono stati contatti con il Rugby Malpensa e il Rugby Como, quest’ultima incontrata più volte durante la scorsa stagione. Abbiamo inoltre avuto contatti con altre realtà di femminili della zona. Lo scopo è quello di creare una massa critica per accrescere sia i numeri sia l’esperienza in campo.
Modi e modalità sono ancora tutti da definire ma i primi contatti con i responsabili delle varie squadre sono positivi. Vediamo. C’è buona volontà da parte di tutti e questo è già un buon inizio. Lo scopo è quello di far giocare e divertire le ragazze da una parte e quello di alzare il livello generale dall’altro.
Allo stesso tempo stiamo prendendo contatti anche con le realtà scolastiche locali per reclutare giovani atlete.”
D: “Entriamo un po’ più nel dettaglio. Andrea, quali le novità per le Seniores?”
R: “Beh il risultato raggiunto (l’anno scorso) ha dimostrato che le ragazze hanno qualità da esprimere. Uno dei primissimi obiettivi sarà quello di far crescere queste qualità aumentando le competenze tecniche e le capacità atletiche delle ragazze. Le ragazze dovranno lavorare duro perché è l’unico modo di andare avanti e noi restiamo fedeli al motto di tutta la società (ndr: “Chi non va avanti, va indietro. E noi, caparbiamente, avanziamo”). Inoltre l’esperienza insegna che non avere obiettivi è deleterio e demotivante. Uno dei primi punti da stabilire con lo spogliatoio sarà appunto quello di darsi un obiettivo.”
D: “Cristian, sbaglio o non finisce qui?”
R: “No, non sbagli. Ma è un po’ prematuro. Ci siamo resi conto che, visto la ventina di seniores che abbiamo e i risultati degli allenamenti con Monza l’anno scorso, non è impossibile pensare di arrivare al XV. Anzi, diciamolo: VOGLIAMO arrivare al XV. Quest’anno alleneremo molto anche i movimenti del gioco a XV, che differiscono in parte da quelli di Coppa Italia, e come società lavoreremo per aumentare i numeri. Quando sarà poi il momento, in aprile-maggio, vedremo come sarà andata la stagione e faremo di conseguenza le nostre scelte.”
D: “Moreno, qualcosa da aggiungere?”
R: “Diciamo che nessun albero può crescere se non ci sono delle radici robuste. L’anno scorso il numero delle Juniores era veramente basso, e le nostre ragazze dovevano districarsi tra allenamenti in pochissime e partite con squadre miste senza aver mai avuto la possibilità di allenarsi assieme. Ecco. Questo deve e sta cambiando.
I numeri sono già in aumento e sfrutteremo al massimo gli accordi con le altre società anche per allenamenti congiunti e quant’altro verrà proposto. Lo scopo è sempre uno: far giocare le ragazze, farle divertire e tenerle in un ambiente sano e pulito. E magari quando saranno più grandi togliersi anche qualche soddisfazione. ”
Last but not least, le parole del capitano uscente, Valeria Gradimondo. Abbiamo avuto occasione di incontrarla alla fine di uno degli allenamenti della fase estiva e le abbiamo posto qualche domanda.
D: “Sono passate ormai alcune settimane dal termine del rugby giocato. Cosa rimane di positivo di questa ultima stagione? Cosa può e deve essere usato come base di partenza per la prossima?”
R: “Quando ci siamo poste l’obiettivo della scorsa stagione pensavamo di aver fatto una scelta audace. Quando alla fine ci siamo rese conto di averlo ampiamente superato la gioia che ci ha investite è stata qualcosa di indescrivibile. Tutte le fatiche, gli allenamenti sotto la pioggia, il fango, il freddo, gli infortuni sono subito passati in secondo piano. Ritrovarsi alla fine delle finali, guardarci in faccia e vedere che ognuna era stanca morta ma aveva il sorriso, che ogni dolore era svanito per lasciare il posto ad un momento di gioia e soddisfazione per l’obiettivo comune raggiunto, ci ha fatto capire che avevamo dato proprio tutto. Ecco. Se devo tenere fisso un punto da cui ripartire è proprio il gruppo. Che non vuol dire dover per forza essere tutte grandi amiche fuori dal campo, bensì avere la certezza che in campo ognuna dia il massimo per l’altra facendo forza sulle proprie peculiarità, per aiutarsi a vicenda e raggiungere un obiettivo comune”
D: “E invece un lato negativo che deve essere assolutamente corretto?”
R: “La costanza nell’allenamento è fondamentale e secondo me possiamo e dobbiamo migliorarci rispetto all’anno appena trascorso. Il risultato finale ha dimostrato, ancora una volta, che il lavoro paga, però si può fare ancora di più! Mai adagiarsi, unico verbo concesso: avanzare. Non siamo delle professioniste e quindi certe assenze sono inevitabili. Penso a chi lavora la sera, a chi è impegnata con l’università in tirocini o laboratori che terminano tardi. Ci sono assenze che però possono essere evitate. È sempre meglio quando ad ogni allenamento ci si può confrontare con la squadra al completo, con tutte le sorelle ovali! Ma anche qui, nella difficoltà, ho visto galline farsi in quattro per rimediare. Alcune ragazze recuperavano con sessioni di palestra durante il giorno e questa è la dimostrazione della voglia e della buona volontà, ingredienti fondamentali della forza di un gruppo.”
D: “Com’è stato essere il capitano di questo gruppo?”
R: “Innanzitutto, inaspettato. La fiducia datami dalle mie compagne mi ha riempita di orgoglio e mi ha piacevolmente scossa. Non nego che sia stato un anno molto impegnativo, ma come tutte le cose impegnative, è stato fonte di grande soddisfazioni.
Durante l’anno ci sono molte situazioni da gestire, semplici e a volte un pochino più complesse ed inaspettate. Ma ci sta e bisogna lavorare affinché tutto si possa risolvere nel miglior modo possibile. Ho imparato tantissime cose, ho sicuramente commesso errori ma per fortuna ho sempre avuto il sostegno necessario da parte delle mie compagne e dei capisaldi del nostro staff. Ho imparato che è un ruolo che non conosce pause, sei sempre ‘Il Capitano’, anche di giorno, anche fuori dal campo.
E’ un qualcosa che spesso ti porta a doverti mettere in gioco anche dal punto di vista umano, che chiede molto ma che ripaga altrettanto. ”
D: “E per l’anno prossimo?”
R: “Come ogni anno ci ritroveremo nel nostro covo e discuteremo sul da farsi, tra di noi e con lo staff. Prima di allora, troppo presto per parlarne.”