(Domenica 4 Maggio2015)
“ NUNC EST BIBENDUM, NUNC PEDE LIBERO PULSANDA TELLUS ”
ORAZIO
Cosa mai potrà pensare un rugbista nell’ultimo minuto nell’ultima partita della stagione? Osservo i volti dei miei compagni e vedo sguardi stanchi ma concentrati, come se fosse ancora ottobre, un ottobre piovoso, ma sempre l’inizio della stagione. Osservo Ciube e mi chiedo: “cosa mai starà pensando questo poco raccomandabile individuo che ha speso quasi metà della sua vita in un campo da rugby?” . Poi il fischio finale. Lancio un rapido sguardo alla panchina: Nick e Marco. Oggi è il loro ultimo atto. Se quella di domenica scorsa era il quarto stasimo di una tragedia greca, quello di oggi è il V. L’atto di chiusura.
Siamo a Gattico. Cielo grigio sopra il campo. Partita di rugby accompagnata da un fastidiosissimo sottile velo di pioggia, quella pioggerellina che ti graffia il volto. Due squadre in campo: Parabiago (con la sua inconfondibile casacca rossoblu) e la formazione di casa, il Gattico Rugby, squadra che nelle ultime due giornate di campionato precedente a questa è riuscita a piegare avversari, sulla carta, molto più quotati e in posizioni di classifica migliori. Ma se per un burocrate la carta è legge, per il rugbista lo è la terra.
Non è stata una bella partita. Non si è visto un bel rugby. S’è vista una squadra in maglia nera (Gattico) rincorrere una squadra che ha fatto dell’organizzazione il suo punto di forza. Organizzazione che oggi è venuta a mancare. Tuttavia Parabiago ha molte più occasioni e detiene il pallino del gioco (un gioco non molto piacevole a dire il vero). Purtroppo oggi è una giornata no per la touche e i rossoblu devono dunque rinunciare al loro marchio di fabbrica e affidarsi a soluzioni e mani diverse. La meta per i milanesi arriva già nei primi cinque minuti con un “Kiki” Musazzi che interpreta e scardina al meglio la difesa avversaria, marcando la meta sotto i pali. Poi, fino al 26’ del secondo tempo il nulla più totale, sia dal punto di vista del gioco che delle emozioni. Una frustrante situazione di stallo (3-7) che più che ricordare Spasskij vs Fisher (due scacchisti) assomiglia ad una battaglia lungo il fronte francese della Prima Guerra Mondiale: poca lucidità, poca capitalizzazione, pochi punti, tante botte, tanta fatica sprecata.
Al 26’ la svolta: da una touche esce la palla che permette a Baudo di marcare la seconda e ultima meta (t. Baxiu) per i Rossoblu che si allungheranno il gap con la formazione di casa di 14 punti.
Nel finale arriva la meta della bandiera per la squadra di coach Repossini (vecchia conoscenza dell’ambiente parabiaghese).
Parabiago vince consolidando dunque il quarto posto in classifica. Chiude il campionato con una vittoria dopo una partita un po’ opaca.
Il campionato dei nostri Cadetti è terminato e i più avranno finalmente a possibilità di alleviare la ungarettiana “stanchezza sulle spalle”, al termine di un rush di quaranta giorni in cui la formazione milanese non ha avuto un attimo di respiro ma è riuscita in ogni caso a macinare punti e vittorie.
Parabiago arrivava da una stagione (2013/2014) disastrosa, al cui confronto Caporetto fu un’allegra scampagnata nelle campagne friulane (finita in tragedia). Un gruppo disunito, atleti demoralizzati e da alcuni considerati non all’altezza. I coach Musazzi e Banfi tuttavia raccolsero la sfida e i Cadetti hanno incominciato la loro risalita ricordando di essere giocatori di rugby, rugbisti di Parabiago e passo dopo passo (con qualche inevitabile e purtroppo anche evitabile intoppo) hanno dimostrato di essere degni di indossare la casacca Rossoblù con lo stemma del Galletto cucito sopra. Quindi ognuno di noi ringrazi sia gli allenatori, il caro (ti odio!) Ciccio Fisio, il nostro calorosissimo pubblico (che ha ripreso a credere in questa squadra), i nostri dirigenti (sia quello urlante che quello sghignazzante!), la nostra Chiara (per le bellissime foto) e soprattutto il proprio compagno di squadra, che si è sporcato e ha sudato per ognuno di noi, che ha preso colpi e mazzate, alzandosi presto ogni domenica (a parte Sciocco settimana scorsa) per poter calcare il nostro stesso campo e farci sostegno fino alla fine, affinché potessimo marcare quella linea oltre alla quale si è “puri e disposti a salire a le stelle” (Dante, Purg.).
Chi ha voluto scommettere su questo gruppo credo sia stato abbastanza ripagato nel corso della stagione e ora si può finalmente festeggiare questo quarto posto e questo esaltante gruppo di giovani (e meno giovani) che l’anno prossimo può sinceramente pensare a puntare molto in alto. Anzi, DEVE.
Ma ora basta parlare (credo di essermi dilungato anche troppo): che si festeggi questa vittoria.
Alla prossima stagione!
FORMAZIONE: 15 Berra , 14 Ferrario, 13 Musazzi, 12 Casello, 11Baudo, 10 Baxiu, 9 Spagnolo, 8 Bardelle,7 Mezzenzana, 6 Grezio, 5 Albertalli, 4 Rescaldani, 3 Rausa, 2 La Placa, 1 Miramonti
PANCHINA: 16 Agresta ,17 Greco, 18 Zanzottera, 19 Banfi, 20 Sciocco, 21 Safdar, 22 Gobino
METE: Musazzi, Baudo
TRASFORMAZIONI: Baxiu
CARTELLINI: La Placa (rosso)
ALLENATORE: Banfi, Musazzi